venerdì 6 novembre 2009


Il "Giorno della libertà"

Il 9 novembre 1989 crolla il muro di Berlino. Eretto in una notte, il 13 agosto 1961, per 28 anni ha diviso in due la città. Una ferita di cemento armato alta 4 metri e lunga 155 chilometri, che adempiva al compito di fare da guardiano agli sconfinamenti degli uomini e delle idee.
In una notte si disintegra sotto i colpi dell'onda umana frenetica e colorata.
Avevo 6 anni e, sebbene non capissi nulla di politica internazionale, sapevo che stava succedendo qualcosa di "grande".
Allo stesso modo molti autori hanno subito il fascino di questo terribile simbolo.


Germania in autunno (Deutschland im Herbst, 1978)
di Reiner Werner Fassbinder
L'avanguardia dei registi tedeschi realizza undici episodi sulla lotta armata, in concorso al festival di Berlino del 1978. All'indomani dell'uccisione del presidente dell'associazione degli industriali tedeschi da parte della RAF, del fallito sequestro di un aereo per opera dello stesso gruppo e del successivo "suicidio" di tre terroristi, il film costituisce un aspro atto d'accusa contro le misure di repressione e il clima di caccia all'uomo instauratosi in Germania di fronte al pericolo del terrorismo.
Christiane F. Noi i ragazzi dello zoo di Berlino (Christiane F. Wir kinder von banhof zoo, 1981)
di Ulrich Edel
Cristiana, una ragazza berlinese, vive con la madre e la sorella in uno squallido quartiere dormitorio. La ragazza si ritrova ogni giorno più sola e, cercando di evadere dalla triste realtà che la circonda, diventa eroinomane a tredici anni toccando, in breve tempo, gli stadi più bassi della tossicodipendenza. Ma alla fine, contrariamente a quanto accade ad alcuni suoi amici che rimarranno vittime dell'eroina, Cristiana riuscirà a curarsi e a salvarsi.
Cielo sopra Berlino (Der Himmel ueber Berlin, 1987)
di Wim Wenders
Damiel e Cassiel, due angeli scesi dal cielo, aggirandosi nella Berlino odierna, si rendono conto dell'incapacità di comunicare degli uomini. Damiel si innamora di Marion, una bella trapezista licenziata dal circo nel quale lavorava. Per lei rinuncia all'immortalità e nasce uomo, ai piedi del muro di Berlino, optando per l'amore, allo scopo di vivere con Marion le gioie e le sofferenze di tutti gli uomini.
Good bye Lenin! (Good bye, Lenin!, 2003)
di Wolfgang Becker
Nell'ottobre '89 Christiane, comunista ortodossa che vive nella Germania dell'Est, cade in coma. Si risveglia otto mesi dopo con un cuore così debole che qualsiasi shock potrebbe ucciderla. Non sarà facile per parenti e amici nasconderle la verità sulla caduta del muro di Berlino.
Le vite degli altri (Das Leben der Anderen, 2006)
di Florian Henckel von Donnersmarck
A Berlino Est nel 1984, nel clima di terrore creato dalla polizia di stato, la famigerata Stasi, il drammaturgo Georg Dreyman e la sua compagna, l'attrice Christa-Maria Sieland, sono considerati fra i piú importanti intellettuali dal regime comunista. Ma il ministro della cultura, vedendo uno spettacolo di Christa-Maria, se ne innamora e dà l'incarico al migliore agente della Stasi di spiare la coppia. Con i sofisticatissimi sistemi di intercettazione l'agente HGW XX/7 entra nelle loro vite registrando ogni loro passo, ogni loro parola, fino a interferire con le loro azioni. Ma l'intreccio tra le vite degli altri e la sua finisce per stravolgere il destino di tutti.
Scandalo internazionale (A Foreign Affair, 1948)
di Billy Wilder
La spia che venne dal freddo (The Spy Who Came in from the Cold, 1965)
di Martin Ritt
Octopussy - Operazione piovra (Octopussy, 1983)
di John Glen
La terza generazione (Die dritte Generation, 1979)
di Rainer Werner Fassbinder
Lola corre (Lola rennt, 1998)
di Tom Tykwer
Il sole a mezzanotte (White Nights, 1985)
di Taylor Hackford
Questi film sono disponibili presso la Biblioteca di Spettacolo "Lino Miccichè"

Il parlamento italiano, con la legge n. 61 del 15 aprile 2005, ha dichiarato il 9 novembre "Giorno della libertà", quale ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.

di Sandra Stefanelli e Elisa Panfili

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