“Buongiorno,
dovrei prendere un libro in prestito, è possibile?”
Forse
si è un po’ estremizzato ma questo dialogo potrebbe accadere realmente!
Parlare
di cosa è oggi il prestito in una biblioteca non può prescindere da quella che
è stata l’evoluzione del servizio negli ultimi anni.
Di
solito quando andiamo in una biblioteca quello che ci aspettiamo di trovare è
un ambiente, possibilmente accogliente e confortevole, in cui poter avere
accesso al patrimonio documentario posseduto, consultandolo in sede o prendendolo
in prestito, e questa esigenza nella sua essenza più basilare è rimasta più o
meno la stessa nel corso degli anni, ma sicuramente a cambiare sono state le
modalità con cui il servizio è stato offerto e usufruito.
Già da
qualche anno infatti il lavoro del bibliotecario addetto al prestito non è più legato
a quei grandi schedari in cui si annotavano manualmente nomi, titoli e
collocazioni, ma è sempre più spesso caratterizzato dall’utilizzo di procedure
automatizzate che, attraverso software dedicati, hanno snellito e quindi
velocizzato tutta quella sequenza di azioni necessarie a completare ciascuna
transazione di prestito.
Va da
sé che questi cambiamenti hanno avuto effetto anche sull’utente, ma la più
grande rivoluzione per chi si reca in biblioteca è quella di poter acquisire
maggiore autonomia rispetto al passato, anche grazie alla disponibilità di
strumenti di ricerca e risorse informative sempre più amichevoli, e avere la
possibilità di confrontarsi con documenti e supporti assolutamente innovativi.
La
sempre maggiore diffusione di biblioteche organizzate con uno scaffale aperto
infatti, in cui ciascun utente può muoversi liberamente e accedere senza
intermediari ai documenti, ha reso anche possibile una gestione autonoma di
tutte le operazioni di prestito, proprio attraverso le già citate postazioni di
selfcheck; la diffusione di supporti digitali poi ha reso fruibili contenuti
tradizionali in modo del tutto nuovo, e in questo caso la biblioteca ha dovuto
iniziare a fare i conti con formati elettronici e dispositivi e-reader, invece
che con i soli libri cartacei.
Ma
se invece si prende in prestito un libro “normale” e non si fa in tempo a
restituirlo prima della chiusura della biblioteca? Non c’è problema, per alcune
strutture è possibile riconsegnare il materiale all’interno di appositi box
posizionati all’esterno.
Ovviamente
queste innovazioni non sono disponibili tutte insieme in ogni biblioteca, e di
sicuro c’è ancora molta strada da fare, ma è importante cogliere in che
direzione ci si sta muovendo… almeno per non rimanere troppo sorpresi come
qualche riga fa!
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