"Freschi di Catalogo"
(a cura di Nicolas Bilchi e Angelo Lucini)
Gravity
di Alfonso Cuarón (2013)
colore, 87 min. ca.
Il film è stato una delle grandi sorprese dell'edizione 2014
degli Academy Awards, facendo incetta di premi. Vincitore, a buon
diritto, delle statuette per regia, fotografia, effetti speciali,
montaggio, sonoro, montaggio sonoro e colonna sonora, Gravity rappresenta
attualmente il non
plus ultra quanto a perfezionamento della tecnica cinematografica e
nell'uso degli effetti speciali. Su un'impostazione classica dal punto di
vista della narrazione e delle dinamiche tra i personaggi, che rifanno il verso
alla grande fantascienza degli anni '70 e '80 (da Dark Star a Alien), Cuarón, che è
anche produttore e autore della sceneggiatura con la collaborazione del
figlio Jonas, costruisce una
strabiliante fantasmagoria di trucchi visivi che
dimostrano in concreto l'apporto che le nuove tecnologie possono dare alle
produzioni più spettacolari. Già è diventato da antologia il piano-sequenza
iniziale, composto da ben diciotto minuti di ripresa ininterrotta in cui i
protagonisti del film Ryan Stone (Sandra Bullock) e Matt Kowalski (uno
scoppiettante George Clooney) galleggiano nello spazio siderale per riparare un
guasto occorso alla loro astronave; i movimenti avvolgenti della macchina da
presa sbalordiscono lo spettatore perché producono l'effetto di una totale
perdita della materialità dell'obiettivo: la cinepresa compie azioni e
spostamenti normalmente impossibili, traducendo nel linguaggio quella
"perdita di gravità" che gioca un ruolo così fondamentale all'interno
della storia. Nel corso del film Cuarón continuerà ad affascinare conducendoci
letteralmente all'interno dello spazio claustrofobico e tridimensionale
(ma tutto creato digitalmente!) dell'astronave; lo spettatore, abituato a
percepire movimenti di macchina riconducibili alle tecniche tradizionali e
perciò limitati dalle contingenze materiali del set, viene spaesato di fronte
ad un "occhio" fluido che sembra non conoscere ostacoli, in grado di
compiere le più mirabolanti acrobazie in tutta naturalezza, senza mai rivelare
l'artificialità dell'operazione. Magari si può non apprezzare l'impianto
estremamente tradizionale del plot, ma Gravity
merita un proprio posto nella storia del cinema contemporaneo come il film che
segna un deciso balzo in avanti nell'esibizione delle potenzialità espressive
degli effetti speciali nell'era del digitale. La vittoria di tutti i premi
tecnici alla cerimonia dell'Oscar ha confermato e reso evidente questa
tendenza, portando immediatamente Alfonso Cuarón alla ribalta sulla scena
internazionale.
Dello stesso regista, la Biblioteca "Lino Miccichè" possiede su DVD anche:
Dello stesso regista, la Biblioteca "Lino Miccichè" possiede su DVD anche:
Harry Potter e il
prigioniero di Azkaban (2004).
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