lunedì 14 settembre 2015

Insieme è meglio: la biblioteca dell’accademia di Danimarca e dell’Istituto di studi pirandelliani partner della biblioteca di area delle arti.


 
In un periodo di crisi la cooperazione sembra quasi essere una modalità di lavoro obbligata: così a luglio di quest’anno abbiamo formalizzato un accordo con due importanti biblioteche ed istituti del settore: la    Biblioteca dell’Accademia di Danimarca e dello studio di Luigi Pirandello.

Nel fare ciò, abbiamo seguito una tendenza consolidata: le iniziative che si sono rivelate più utili in ambito bibliotecario spesso sono il risultato di una collaborazione tra soggetti diversi. Un esempio che sicuramente conoscerete è quello del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), un ingente archivio bibliografico grazie al quale, con un’unica interrogazione, possiamo sapere in quale biblioteca italiana, tra le numerosissime aderenti al progetto, si trova il libro che stiamo cercando.

In fondo possiamo dire che una biblioteca inevitabilmente collabora con altre biblioteche, poiché l’offerta documentaria di una sola biblioteca, anche grande, sarà comunque parziale. Per questo ogni biblioteca studia forme di cooperazione, per ampliare e facilitare le possibilità di accesso e fruizione dell’informazione; è quello che abbiamo fatto con il PIM – prestito inter-bibliotecario metropolitano con il quale i nostri utenti possono chiedere e ritirare da noi un libro delle biblioteche del Comune di Roma.

Abbiamo parlato fin qui di cooperazione relativamente al servizio più tradizionale della biblioteca, che è quello del prestito e comunque dell’accesso al patrimonio documentario. Ma la fisionomia particolare della nostra biblioteca influenza anche le strategie di cooperazione che, al di là della forma più tradizionale della condivisione delle risorse, si propongono, come leggiamo nel testo dell’accordo di cui vi abbiamo parlato, di incentivare forme di collaborazione e cooperazione nelle attività culturali di reciproco interesse, per creare un contesto culturale che virtualmente copra le distanze urbane attraverso un maggiore radicamento sul territorio. Inoltre, l’afferenza di ciascuna biblioteca a un’istituzione deputata alla produzione, fruizione e promozione culturale permetterà scambi didattici e formativi, e una più ampia collaborazione per la valorizzazione dei materiali posseduti e delle rispettive attività attraverso l’organizzazione, anche congiunta, di eventi, mostre e giornate di studio.”

Con questo spirito, e affinché questi accordi non rimangano solo su carta, la biblioteca ha realizzato a febbraio una mostra sui manifesti teatrali dell’Odin Teatret, il più importante e longevo gruppo di teatro contemporaneo, con sede ad Holstebro (Danimarca), mostra alla cui l’Accademia di Danimarca ha voluto dare il patrocinio. E’ inoltre in fase di preparazione una rassegna sul cinema shakespeariano in collaborazione con l’istituto di studi Pirandelliani, di cui vi daremo notizie più avanti.

Ancora una volta, come in passato, la biblioteca di Area delle Arti è sdoganata dal ruolo  esclusivo di conservare e gestire un patrimonio bibliografico, ma cerca di proporsi come un punto di produzione culturale, e in questo tentativo esce dai propri confini e tiene conto di altre realtà significative sul territorio; e parallelamente anche il bibliotecario, nel fare questo, esce dai propri confini che una visione tradizionale della biblioteca gli ha delineato, e si butta a capofitto in un’attività faticosamente estraniante ma, possiamo dirlo per esperienza, gioiosamente gratificante.

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