giovedì 26 novembre 2015

Per voi la RomaTreCard!


L’Area Telecomunicazioni di Ateneo, di concerto con l'UCCB, ha ideato la Card dello Studente, e la Biblioteca di Spettacolo, è una delle sedi prescelte ove è possibile sottoscrivere la RomaTreCard.
Per questo progetto ho collaborato con i colleghi Andrea Franchi dell'UCCB e Domenico Barbaro dell'Area Telecomunicazioni. Il progetto è ambizioso e la tecnologia utilizzata è di ultima generazione, RFID (Radio Frequency IDentification). Le informazioni contenute all’interno della RomaTreCard saranno molteplici e sempre più avanzate, e questo servirà anche a diminuire l’utilizzo di documenti cartacei ed avvalersi sempre di più di tecnologia portatile. La card, strettamente personale, reca anche la foto del titolare ed è da considerarsi un documento assolutamente valido all’interno di tutta Roma Tre. Tutti gli studenti iscritti che non lo hanno già fatto sono invitati a recarsi presso le sedi deputate per fare la richiesta della RomaTreCard.



La prenotazione è necessaria, e va fatta attraverso il seguente link.


Vi aspettiamo, ogni venerdì dalle 9.30 alle 12.30, in Via Ostiense 139.


lunedì 16 novembre 2015


Le parole della biblioteca: prestito

“Buongiorno, dovrei prendere un libro in prestito, è possibile?”


“Ma certo, può consultare l’opac o il discovery, recuperare il volume dallo scaffale e procedere da una postazione di selfcheck, per poi restituircelo in box… ovviamente laddove possibile potrà prendere in prestito direttamente un e-reader!”


Forse si è un po’ estremizzato ma questo dialogo potrebbe accadere realmente!
Parlare di cosa è oggi il prestito in una biblioteca non può prescindere da quella che è stata l’evoluzione del servizio negli ultimi anni.
Di solito quando andiamo in una biblioteca quello che ci aspettiamo di trovare è un ambiente, possibilmente accogliente e confortevole, in cui poter avere accesso al patrimonio documentario posseduto, consultandolo in sede o prendendolo in prestito, e questa esigenza nella sua essenza più basilare è rimasta più o meno la stessa nel corso degli anni, ma sicuramente a cambiare sono state le modalità con cui il servizio è stato offerto e usufruito.
Già da qualche anno infatti il lavoro del bibliotecario addetto al prestito non è più legato a quei grandi schedari in cui si annotavano manualmente nomi, titoli e collocazioni, ma è sempre più spesso caratterizzato dall’utilizzo di procedure automatizzate che, attraverso software dedicati, hanno snellito e quindi velocizzato tutta quella sequenza di azioni necessarie a completare ciascuna transazione di prestito.
Va da sé che questi cambiamenti hanno avuto effetto anche sull’utente, ma la più grande rivoluzione per chi si reca in biblioteca è quella di poter acquisire maggiore autonomia rispetto al passato, anche grazie alla disponibilità di strumenti di ricerca e risorse informative sempre più amichevoli, e avere la possibilità di confrontarsi con documenti e supporti assolutamente innovativi.
La sempre maggiore diffusione di biblioteche organizzate con uno scaffale aperto infatti, in cui ciascun utente può muoversi liberamente e accedere senza intermediari ai documenti, ha reso anche possibile una gestione autonoma di tutte le operazioni di prestito, proprio attraverso le già citate postazioni di selfcheck; la diffusione di supporti digitali poi ha reso fruibili contenuti tradizionali in modo del tutto nuovo, e in questo caso la biblioteca ha dovuto iniziare a fare i conti con formati elettronici e dispositivi e-reader, invece che con i soli libri cartacei. 
Ma se invece si prende in prestito un libro “normale” e non si fa in tempo a restituirlo prima della chiusura della biblioteca? Non c’è problema, per alcune strutture è possibile riconsegnare il materiale all’interno di appositi box posizionati all’esterno.
Ovviamente queste innovazioni non sono disponibili tutte insieme in ogni biblioteca, e di sicuro c’è ancora molta strada da fare, ma è importante cogliere in che direzione ci si sta muovendo… almeno per non rimanere troppo sorpresi come qualche riga fa!
 

giovedì 5 novembre 2015

Enigmi e genialità biografiche


 
di Ilaria Bisti

La teoria del tutto (The teory of everything), diretto da James Marsh (2014)
The imitation game, diretto da Morten Tydlum (2014)
 

 

 

 
 
 
E’ risaputo,
il mondo del cinema è fatto di contenuti sempre più diversi tra loro, dalle storie d’amore tratte da best seller famosi, a horror che non ti fanno dormire la notte. Ma quando il film in questione tratta di personaggi veri, persone che hanno fatto la storia, allora lo stesso film diventa “la storia”, raccontando passo dopo passo la vita e le vicende più o meno drammatiche dei loro interpreti.
Come non restare folgorati dalla bellissima storia d’amore tra l’astrofisico e cosmologo Stephen Hawking e sua moglie Jane, raccontataci dalla straordinaria pellicola di James Marsh del 2014, La teoria del tutto (The theory of everything). E che dire anche dei loro interpreti, calati perfettamente nella parte, i bravissimi Eddie Redmayne (aggiudicandosi anche l’oscar come miglior attore per l’interpretazione) e Felicity Jones?
Eddie Redmayne e Felicity Jones
La storia, come sappiamo, è incentrata sulla figura di Stephen William Hawking (classe 1942), giovane brillante fisico iscritto all’università di Cambridge il quale, tra equazioni e formule matematiche di vario tipo, è alla ricerca di quella che identificasse la nascita dell’intero universo.
Ma la sua più grande ricerca sarà quella di condividere le sue idee con qualcuno di speciale, ed ecco che durante una festa incontra Jane, colei che diventerà la sua futura sposa e che con lei dovrà affrontare la prova più difficile in assoluto, persino di qualsiasi equazione matematica…l’atrofia muscolare.

Ciò non gli impedirà comunque di avere tre figli, di proseguire i suoi studi, laurearsi con ottimi voti, insegnare come docente universitario e scrivere uno dei suoi più importanti bestseller “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo” (1988). Il film è tratto dal romanzo scritto dalla stessa moglie (divenuta sua ex) di Hawking, Jane, dal titolo “Music to Move the Stars: A life with Stephen” del 1999, dove lo stesso regista ha trattato per anni con la signora Hawking, affinché gli cedesse i diritti del libro per realizzare un capolavoro di film. E da bravi inglesi che sono, la discussione pare si sia dilungata “dopo lunghe dozzine di tè presi”.
 
Come abbiamo potuto notare, la bellissima storia del fisico ha affascinato il pubblico di tutte le età, portandolo anche a un incasso di botteghino di ben 121.201.940 dollari in tutto il mondo! 
Stephen Hawking
 
Breve Biografia di Stephen Hawking
  • 8 GENNAIO 1942: nasce a Oxford.
  • 1963: arrivato a Cambridge, iniziano a manifestarsi i primi segni della malattia.
  • 1965: sposa Jane Wilde, che gli darà tre figli, Robert (1967), Lucy (1970) e Tim (1979).
  • 1965-1970: periodo in cui si affermano le teorie sull’origine dell’universo e dei buchi neri.
  • 1976: docente di matematica presso l’università di Cambridge.
  • 1986: nominato membro della Pontificia Accademia delle Scienze.
  • 1988: pubblicazione del best-seller “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo”.
  • 1991: si separa dalla moglie Jane per sposarsi in seconde nozze Elaine Mason, sua infermiera personale, nel 1995.
  • 2007: gli viene offerta un’esperienza di volo nello spazio a gravità zero dalla Virgin Galactic.
Infine ci spostiamo in un periodo completamente diverso dal precedente, in un momento particolare per il mondo intero dilaniato dai due più grandi conflitti mondiali, dove il protagonista in questione è anche lui un genio, britannico come il nostro Hawking, il matematico e crittografo Alan Mathison Turing (1912-1954).
Ricordato in particolare per la fantastica invenzione denominata “L’Enigma” (o “Christopher”, in onore di un suo amico d’infanzia) che permetteva di decriptare i codici segreti lanciati dai nazisti. Grazie alla sua macchina i piani dei nazisti vennero allo scoperto, salvando numerose vite. Ma tra queste non la sua.
La vicenda di The imitation game,  diretto da Morten Tydlum (2014), dove il matematico è interpretato da Benedict Cumberbatch, 
è ricavata  dal libro dello scrittore Andrew Hodges dal titolo “Alan Turing: The Enigma” scritta nel 1983 e pubblicata solo dopo l’uscita del film.
Nella pellicola cinematografica emerge la sua straordinaria genialità, ma anche la sua presunta omosessualità all’epoca perseguita, che nasconde fingendo di amare una donna, molto simile a lui per carattere e genialità, Joan Clarke (nel film interpretata dalla fantastica Keira Knightley), e che in seguito abbandonerà.
Keira Knightley e Benedict Cumberbatch

Scoperto, si sottopone a una terapia ormonale e il 7 giugno del 1954, non sentendosi libero come prima, decide di togliersi la vita.
 
Alan Turing
        Biografia di Alan Turing
  • 23 GIUGNO 1912: nasce a Londra da Julius Mathison Turing ed Ethel Sara Stoney.
  • 1931: entra nella King’s College dell’università di Cambridge.
  • 1934: si laurea con il massimo dei voti.
  • 1940: è il capo di una equipe di ricercatori impegnati nella decrittazione dei messaggi inviati dai nazisti.
  • 1951: fu eletto membro della Royal Society di Londra.
  • 1952: arrestato per omosessualità.
  • 1954: Turing ingerisce una mela avvelenata (prendendo spunto dalla fiaba di Biancaneve, sua preferita), uccidendosi.
Le storie raccontate dai 2 film ci ricordano la grandiosità di alcune persone, che nonostante le mille difficoltà della vita personale sullo sfondo della storia, sono sempre riuscite ad essere se stessi, al di la di ogni convenzione sociale, con tenacia e forza di volontà.
Questo proprio perché, come affermava lo stesso Turing:
« A volte sono le persone che nessuno immagina possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno può immaginare ».
I due titoli sono disponibili per la consultazione presso la Biblioteca di area delle Arti - sez. Spettacolo "Lino Miccichè" in via Ostiense, 139 Roma Biblioteca di area delle Arti
 
SITOGRAFIA:
Sul film, La teoria del tutto e la storia di Stephen Hawking,

Sul film The imitation game e la storia di Alan Turing,

 
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