giovedì 13 settembre 2012

Anniversario

Anniversario



Undici anni fa l’attentato alle Torri Gemelle cambiò radicalmente il corso della storia. Nell’immaginario comune quel tragico giorno ha segnato un punto di non ritorno, il passaggio ad un ventunesimo secolo dominato dalla paura e dalla consapevolezza che l’intero occidente non era “intoccabile” come si è sempre voluto credere.

Tra i numerosi film e documentari girati sull’argomento abbiamo scelto di presentare 4 titoli:  

11 Settembre 2001(2002), Fahrenheit 9/11(2004), World Trade Center (2006), United 93(2006)
I 4 film scelti per questo blog sono disponibili per consultazione e/o prestito presso la Biblioteca dello Spettacolo di via Ostiense 139 e fanno parte del Catalogo Audiovisivi della stessa.
 http://opac.sba.uniroma3.it:8991/F/MHX21E7EK1SDAI45BFHG1KSTRGUD837R48LLMAJLREE6IA9MPL-18349?func=short-sort&set_number=008539&sort_option=02---A03---A           
Vorrei segnalare per un punto di vista assolutamente fuori dai canoni,  un film-inchiesta che per  qualche tempo è stato in cima alle classifiche dei download negli States Loose Change, www.youtube.com/watch?v=UKyc4xkwL9s del giovane filmaker Dylan Avery. Il suo modo di vedere i fatti, certamente non "ufficiale", è stato al centro di numerose polemiche negli States.

In fase di acquisizione per la Biblioteca dello spettacolo, l’ultimo film in ordine di tempo, Extremely Loud and Incredibly Close (Molto forte, incredibilmente vicino, 2012) dell’inglese Stephen Daldry (l’autore di The reader , 2008 e The Hours , 2002) con Tom Hanks, Sandra Bullock, Max Von Sydow, presentato fuori concorso al Festival di Berlino 2012.
Il film è tratto dal bestseller di Jonathan Safran Foer,  ed è la storia di un ragazzino di 11 anni e del suo viaggio di ricerca che intraprende dopo il ritrovamento di una chiave tra gli oggetti del padre morto nell’attentato al World Trade Center dell’11 settembre. La morte del padre ha lasciato un vuoto incolmabile, il viaggio lo porterà a vagare per New York nella segreta speranza di svelare il segreto di quella chiave nella vita del padre.
11 Settembre 2001
Regia di: Yusuf Shahin, Amos Gitai, Claude Leloch, Sean Penn, Mira Nair, Ken Loach, Danis Tanovic, Alejandro González Iñárritu, Shohei Imamura, Idrissa Ouédraogo, Samira Makhmalbaf.
 
 
Un film collettivo di portata universale.
Undici registi di fama internazionale provenienti da undici paesi e culture diverse.
Undici episodi della durata simbolica di undici minuti nove secondi e un fotogramma per raccontare undici diversi punti di vista.
Anche la data di uscita del film è simbolica: l'11 settembre 2002, un anno esatto dopo l'attentato alle Twin Towers.
Grazie alla sua estrema varietà, dovuta alla struttura e al parco di registi a disposizione, il film tiene sempre alta l'attenzione, sollecitando spesso la coscienza dello spettatore con quesiti tutt'altro che banali sulla strage che ha sconvolto il mondo in quel maledetto 11 settembre 2001.
Tutti i cortometraggi si sanno contraddistinguere per la propria originalità. Nulla in apparenza lega gli 11 registi che hanno lavorato in modo autonomo, ignorando che cosa stessero facendo gli altri. Il risultato è quello di 11 sguardi che destrutturano in modi radicalmente diversi l'attacco al World Trade Center, l'evento più documentato della storia mondiale.
Soltanto tre registi ricorrono alle immagini televisive: Lelouch, Penn e la Nair; i primi due mettendole fuori campo, la terza in modo più convenzionale. In quattro episodi (Tanovic, Ouedraogo, Makhmalbaf, Gitai) la notizia arriva per radio. In altri tre episodi l'attentato è tutto fuori campo, estendendo la riflessione dello spettatore al passato.
Il messicano Iñarritu è il solo che – su uno schermo nero, attraversato dai lampi dei corpi che si gettano nel vuoto e dalla colonna sonora – affronta direttamente le Twin Towers.
Punti di vista dunque, che non chiedono se non lo spazio e il tempo di esistere e non importa se si tratta di drammi che hanno segnato la storia o di drammi personali perché fanno tutti della storia.
L'arte cinematografica dunque al servizio della storia, perché l'11 settembre c'è stato ovunque, per tutti e anche in diversi momenti della storia.
 
Fahrenheit 9/11
Regia di Michael Moore
Farheneit 9/11”, del regista premio Oscar Michael Moore (“Bowling for Columbine”, “Sicko”), fa parte di quella filmografia legata all’11 Settembre a cui hanno contribuito numerosi registi americani e non. Riducendo al minimo la sua presenza sullo schermo rispetto a “Bowling for Columbine”, Moore cerca di documentare la reazione degli americani e della Casa Bianca agli attentati alle Twin Towers attraverso reportage inediti e testimonianze dirette. Con lucidità narrativa, una schiettezza disarmante e anche un pizzico di cinismo, Moore analizza le ambiguità dell’amministrazione Bush, prima e dopo l’attentato, sugli interessi economici del presidente e i suoi oscuri intrecci con la famiglia Bin Laden, rendendo di fatto l’intera squadra governativa di quegli anni il protagonista indiscusso di questo documentario che si aggiudicò la Palma d’Oro a Cannes nel 2004.
 
World Trade Center (2006)
Regia di Oliver Stone
 
Oliver Stone fa parte di quei registi americani da sempre dichiaratamente schierate contro certe politiche governative, contro un certo modo di pensare americano conservatore e repubblicano. Un regista del suo calibro, già tre volte premio Oscar grazie ai film “Fuga di mezzanotte”, “Platoon” e “Nato il quattro luglio”, non poteva non portare sullo schermo i tragici eventi legati all’11 settembre del 2001. E lo ha fatto nella forma cinematografica più “americana”, cioè mettendo in scena una coinvolgente e autentica storia di coraggio, amore familiare e indomito spirito americano. Nicolas Cage e Michael Pena interpretano John McLoughlin e Will Jimeno: due poliziotti dell’Autorità Portuale di New York che rimasero intrappolati nelle macerie delle Twin Towers. La loro storia, la loro lotta per la sopravvivenza è accompagnata dagli eventi di un giorno inimmaginabile che si rivela davanti gli occhi degli abitanti della città di New York e del mondo intero.
 
United 93
Regia di Paul Greengrass
 
 
Il volo “United Airlines 93” è il quarto dei quattro aerei di linea Boeing dirottati durante gli attentati dell'11 settembre 2001. Unico fra i quattro a non aver raggiunto il suo obiettivo, sebbene tale obiettivo non sia mai stato dimostrato con certezza. Probabilmente il Campidoglio o la Casa Bianca. Si schiantò infatti  vicino  Shanksville, in Pennsylvania, paesino a 240 chilometri di distanza da Washington.
Paul Greengrass, regista di “Bloody Sunday” (2002) e “The Bourne supremacy” (2004) tenta  di fare un resoconto fedele di quanto accaduto l'11 settembre 2001 nel corso dell'attacco terroristico che ha coinvolto il World Trade Center e il Pentagono, in accordo con i produttori, il regista ricostruisce una probabile verità grazie all’ampia partecipazione dei parenti delle vittime.
La storia è sfrondata da ogni possibile retorica o pietismo. Si tenta di spiegare quello che può essere successo in quei celebri trenta minuti e si sceglie di farlo in tempo reale , attraverso gli occhi dei passeggeri, dell’equipaggio e dei controllori di volo.
Pellicola avvincente e coraggiosa che onora la memoria dei 40 passeggeri e dell’equipaggio del volo, uomini e donne che nella disperazione hanno trovato la forza di unirsi e di lottare insieme per impedire ai dirottatori di colpire il loro obiettivo.
 
 
 
 
 

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