lunedì 21 settembre 2015

La "conquista" del Castello


Nel 1997 la biblioteca Lino Miccichè, a seguito dell'acquisto da parte dell'Università degli studi Roma Tre, si è arricchita del Fondo Giulio Cesare Castello. Il fondo deriva la denominazione da Giulio Cesare Castello, critico cinematografico, ma anche storiografo e critico teatrale, grande viaggiatore e collezionista, accanito bibliofilo e conoscitore di musica classica.
Il fondo consiste in oltre 20000 volumi inerenti le discipline dello spettacolo e riflette pienamente la poliedricità del Castello studioso e bibliofilo. Prevalente l'ambito del cinema, circa 6000 volumi, con numerosi saggi critici, cinematografie nazionali e materiale raccolto nei numerosi viaggi di lavoro, come la documentazione sui festival cinematografici nazionali e internazionali. Il fondo comprende inoltre materiali non reperibili attraverso canali tradizionali, come, tra gli altri, sceneggiature e dattiloscritti. Oltre alle monografie troviamo circa 3000 fascicoli di riviste, prevalentemente di cinema: più di 100 testate di cui 80 circa di cinema. Numerosi anche i volumi di argomento teatrale, 2500 circa, che riflettono il percorso intellettuale di Giulio Cesare Castello, che si formò nel gruppo genovese che diede vita alla rivista teatrale Sipario. Castello coltivò inoltre la passione per la musica che si evince dalla vasta collezione di dischi in vinile e cd-rom di musica classica, opera lirica, jazz e contemporanea.
 
Al momento dell’acquisto di parte della biblioteca di Castello, nel 1997, una parte esigua venne catalogata nell’immediato, ma gli spazi della nostra biblioteca di allora non erano adeguati ad accogliere quella mole di materiale, così la parte più ingente della collezione venne conservata in locali altri dell’università. Il resto della biblioteca personale di Castello venne acquisita per lascito testamentario, alla sua morte, nel 2003, anno in cui cominciò la catalogazione, per la maggior parte esternalizzata. Procedendo con la catalogazione ci si rese subito conto dell’importanza del fondo per la definizione dell’attuale fisionomia del settore periodici. La collezione periodici, infatti, prima dell’acquisizione del Fondo Castello, era costituita dai soli periodici correnti.
La catalogazione esternalizzata, affidata a una cooperativa, la Magic, terminò con il settore musica; il settore letteratura rimase stoccato fino a circa sei anni fa. L’estate scorsa si è conclusa la sistemazione degli ultimi volumi e, effettuati gli scarti, si è proceduto a terminare il lavoro di catalogazione.
Allo stato attuale sono presenti, oltre i materiale già citati, estratti, opuscoli, programmi di sala, press-book cinematografici, più alcune opere di fotografia.
Tale varietà riflette la poliedricità di interessi dello studioso e sta alla base della complessità, stimolante, che abbiamo dovuto affrontare nel lavoro di catalogazione.
La collezione è ora interamente a disposizione dei nostri utenti: siamo molto soddisfatti di questo risultato atteso da anni.

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