martedì 27 ottobre 2015

Le parole della biblioteca: Nilde e gli altri

Tra le parole e le sigle delle biblioteche che rischiano di essere poco chiare agli utenti ci sono DD, ACNP e NILDE. Tali termini rappresentano servizi molto utili per le persone, forse mai abbastanza pubblicizzati, e non sapere a cosa si riferiscano quando vengono indicati dai bibliotecari può portare a inutili lentezze nel soddisfare i propri bisogni di informazione. È compito di ogni biblioteca, infatti, essere sempre chiara nell’esprimersi, e spiegarsi sempre con facilità alle persone.

Per il termine OPAC (online public access catalog) pare non ci siano più problemi, esso è ben noto alla maggior parte degli utenti, come note sono le sue funzionalità, e rappresenta un caso di buona comunicazione delle biblioteche, che hanno da tempo reso comune un acronimo prima noto solo agli addetti ai lavori.

Così, dunque, è il caso di chiarire il significato di alcune sigle legate ai servizi di consultazione dei periodici, e spiegare l’utilità dei servizi che rappresentano, invitando con questo gli utenti ad approfittare di queste opportunità che le biblioteche offrono.

DD vuol dire document delivery (fornitura di documenti). Il DD è un servizio interbibliotecario offerto da una biblioteca per fornire le riproduzioni di documenti presenti in altre biblioteche che l’utente non può raggiugere. Principalmente il servizio è rivolto alla fornitura di riproduzioni di articoli di periodici, ma sempre più spesso è utilizzato per la riproduzione di parti di libri o altre opere.

Una persona può chiedere alla biblioteca di riferimento di procurare la riproduzione di un documento da essa non posseduto, e la biblioteca si incaricherà di cercare un’altra biblioteca che possieda il documento, della richiesta di fornitura e della consegna finale all’utente. In buona parte dei casi il servizio è gratuito. Il servizio avveniva prima tramite fotocopiatrici e fax, adesso è realizzato più velocemete riproducendo il documento con uno scanner e inviandolo tramite email.

Il servizio di DD è soggetto alle limitazioni imposte dalle leggi vigenti sul diritto d’autore. In particolare, l’uso della riproduzione deve essere personale, non si può riprodurre più del 15% delle pagine di un fascicolo o di un volume, e in genere per la biblioteca c’è l’obbligo di stampare il file e consegnare all’utente solo la copia a stampa.

ACNP è la sigla dell’Archivio collettivo nazionale dei periodici, un catalogo elettronico nato negli anni Settanta del Novecento per iniziativa di un istituto del CNR (l'ISRDS, poi confluito nel Ceris, a sua volta confluito nell’IRCrES). Esso contiene le descrizioni bibliografiche e le localizzazioni delle pubblicazioni periodiche possedute da molte biblioteche, ma non tutte, dislocate sul territorio nazionale e copre tutti i settori disciplinari. Fin dal 1988 il CIB dell’Università di Bologna, in accordo con l'ISRDS, ha messo a disposizione la consultazione on-line di questo archivio su un proprio server. È stato realizzato anche un archivio di spogli (schede degli articoli presenti nelle riviste) integrato con il catalogo.

ACNP è uno strumento utilizzabile dalle biblioteche e dagli utenti per localizzare un periodico a cui si è interessati. La ricerca dei titoli dei periodici si può effettuare con testo libero o con codici identificativi, e il risultato è una lista di uno o più riviste che soddisfano i criteri di richiesta. Per ogni periodico è presente una scheda che lo descrive e l’elenco delle biblioteche che lo possiedono. Di ogni bilioteca sono indicati il sito, gli indirizzi e le condizioni di fornitura dei servizi relativi ai periodici.

Le biblioteche usano ACNP anche come strumento per il DD, localizzando il periodico e scrivendo alla biblioteca che lo possiede per chiedere la riproduzione dell’articolo desiderato. Se in passato, però, questo era lo strumento essenziale (insieme a SBN – Servizio bibliotecario nazionale) per fornire il servizio di DD, da tempo esiste il sistema NILDE come mezzo per facilitare e rendere più precise le transazioni di fornitura dei documenti.

NILDE è l’acronimo di Network inter library document exchange, gruppo di biblioteche aderenti a uno specifico accordo per lo scambio di documenti. NILDE è lo strumento preferenziale delle biblioteche per rendere il servizio di DD, e non può essere usato direttamente dagli utenti, che invece possono, sempre tramite il sistema, rivolgersi alla propria biblioteca di riferimento.

Il network NILDE è fondato su un software per il servizio di DD che permette alle biblioteche, reciprocamente, di richiedere e di fornire i documenti. Ogni biblioteca può richiedere e inviare documenti all'interno della ‘comunità’ NILDE in spirito di collaborazione e, prevalentemente, in maniera gratuita. Il network è stato ideato nel 2001 dalla Biblioteca d’area del CNR di Bologna nell’ambito di un progetto del CNR denominato BiblioMIME, ed è stato via via utilizzato da un gruppo sempre più ampio di biblioteche, sviluppandosi e innovandosi continuamente.

Sul sito del sistema NILDE si legge:

NILDE consente alla biblioteca di:

·        gestire in modo automatizzato le procedure connesse al Document Delivery

·       gestire l’invio dei documenti in modo elettronico sicuro attraverso un’interfaccia web con server dedicato, oppure tramite fax e posta ordinaria

·       offrire agli utenti della biblioteca un servizio personalizzato di Document Delivery

·       avere un bilancio dettagliato e sempre aggiornato degli scambi effettuati tra biblioteche, con la possibilità di misurare e confrontare le performance delle varie biblioteche, o della stessa negli anni

·        rilevare automaticamente gli indicatori di qualità ‘tasso di successo’ e ‘tempo di fornitura’

·       far parte di un network fondato sulla condivisione di buone pratiche, di strumenti e di politiche per il miglioramento continuo dei servizi di Document Delivery


 

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