Tra le parole e le sigle delle
biblioteche che rischiano di essere poco chiare agli utenti ci sono DD, ACNP e
NILDE. Tali termini rappresentano servizi molto utili per le persone, forse mai
abbastanza pubblicizzati, e non sapere a cosa si riferiscano quando vengono
indicati dai bibliotecari può portare a inutili lentezze nel soddisfare i
propri bisogni di informazione. È compito di ogni biblioteca, infatti, essere
sempre chiara nell’esprimersi, e spiegarsi sempre con facilità alle persone.
Per il termine OPAC (online public access
catalog) pare non ci siano più problemi, esso è ben noto alla maggior parte degli
utenti, come note sono le sue funzionalità, e rappresenta un caso di buona
comunicazione delle biblioteche, che hanno da tempo reso comune un acronimo prima
noto solo agli addetti ai lavori.
Così, dunque, è il caso di
chiarire il significato di alcune sigle legate ai servizi di consultazione dei
periodici, e spiegare l’utilità dei servizi che rappresentano, invitando con
questo gli utenti ad approfittare di queste opportunità che le biblioteche
offrono.
DD vuol dire document delivery (fornitura di documenti). Il DD è un servizio interbibliotecario offerto
da una biblioteca per fornire le riproduzioni di documenti presenti in altre
biblioteche che l’utente non può raggiugere. Principalmente il servizio è
rivolto alla fornitura di riproduzioni di articoli di periodici, ma sempre più
spesso è utilizzato per la riproduzione di parti di libri o altre opere.
Una persona può chiedere alla
biblioteca di riferimento di procurare la riproduzione di un documento da essa
non posseduto, e la biblioteca si incaricherà di cercare un’altra biblioteca
che possieda il documento, della richiesta di fornitura e della consegna finale
all’utente. In buona parte dei casi il servizio è gratuito. Il servizio avveniva
prima tramite fotocopiatrici e fax, adesso è realizzato più velocemete
riproducendo il documento con uno scanner e inviandolo tramite email.
Il servizio di DD è soggetto alle
limitazioni imposte dalle leggi vigenti sul diritto d’autore. In particolare, l’uso della riproduzione deve essere
personale, non si può riprodurre più del 15% delle pagine di un fascicolo o di
un volume, e in genere per la biblioteca c’è l’obbligo di stampare il file e
consegnare all’utente solo la copia a stampa.
ACNP è la sigla dell’Archivio collettivo nazionale dei periodici, un catalogo
elettronico nato negli anni Settanta
del Novecento per iniziativa di un istituto del CNR (l'ISRDS, poi confluito nel Ceris, a sua volta
confluito nell’IRCrES). Esso contiene le descrizioni bibliografiche e le localizzazioni delle pubblicazioni
periodiche possedute da molte biblioteche, ma non tutte, dislocate sul
territorio nazionale e copre tutti i settori disciplinari. Fin dal 1988 il CIB dell’Università di
Bologna, in accordo con l'ISRDS, ha messo a disposizione la consultazione
on-line di questo archivio su un proprio server. È stato realizzato anche un
archivio di spogli (schede degli articoli presenti nelle riviste) integrato con
il catalogo.
ACNP è uno strumento utilizzabile
dalle biblioteche e dagli utenti per localizzare un periodico a cui si è
interessati. La ricerca dei titoli dei periodici si può effettuare con testo
libero o con codici identificativi, e il risultato è una lista di uno o più
riviste che soddisfano i criteri di richiesta. Per ogni periodico è presente
una scheda che lo descrive e l’elenco delle biblioteche che lo possiedono. Di
ogni bilioteca sono indicati il sito, gli indirizzi e le condizioni di
fornitura dei servizi relativi ai periodici.
Le biblioteche usano ACNP anche
come strumento per il DD, localizzando il periodico e scrivendo alla biblioteca
che lo possiede per chiedere la riproduzione dell’articolo desiderato. Se in
passato, però, questo era lo strumento essenziale (insieme a SBN – Servizio
bibliotecario nazionale) per fornire il servizio di DD, da tempo esiste il
sistema NILDE come mezzo per facilitare e rendere più precise le transazioni di
fornitura dei documenti.
NILDE è l’acronimo di Network inter library document exchange, gruppo di biblioteche aderenti a uno specifico
accordo per lo scambio di documenti. NILDE è lo strumento preferenziale delle
biblioteche per rendere il servizio di DD, e non può essere usato direttamente
dagli utenti, che invece possono, sempre tramite il sistema, rivolgersi alla
propria biblioteca di riferimento.
Il network NILDE è fondato su un software per il servizio di DD che
permette alle biblioteche, reciprocamente, di richiedere e di fornire i documenti.
Ogni biblioteca può richiedere e inviare documenti all'interno della ‘comunità’
NILDE in spirito di collaborazione e, prevalentemente, in maniera gratuita. Il network è stato ideato
nel 2001 dalla Biblioteca d’area del CNR di Bologna nell’ambito di un progetto del CNR denominato BiblioMIME,
ed è stato via via utilizzato da un gruppo sempre più ampio di biblioteche,
sviluppandosi e innovandosi continuamente.
NILDE
consente alla biblioteca di:
·
gestire in modo automatizzato le procedure
connesse al Document Delivery
· gestire l’invio dei documenti in modo
elettronico sicuro attraverso un’interfaccia web con server dedicato, oppure
tramite fax e posta ordinaria
· offrire agli utenti della biblioteca un servizio
personalizzato di Document Delivery
· avere un bilancio dettagliato e sempre
aggiornato degli scambi effettuati tra biblioteche, con la possibilità di
misurare e confrontare le performance delle varie biblioteche, o della stessa
negli anni
·
rilevare automaticamente gli indicatori di
qualità ‘tasso di successo’ e ‘tempo di fornitura’
· far parte di un network fondato sulla
condivisione di buone pratiche, di strumenti e di politiche per il
miglioramento continuo dei servizi di Document Delivery
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