Ieri nel primo pomeriggio Silvia Ruffini mi ha chiamato per avvisarmi che Sandro d'Amico era scomparso. Proprio Silvia, qualche giorno fa, aveva comunicato su questo blog che la catalogazione dei libri che d'Amico ci aveva donato nel 2008 era stata completata e che ora erano tutti disponibili in biblioteca.
Ci sarebbe piaciuto farglielo sapere.
In questi giorni saranno dedicate molte parole per ricordarlo, dai suoi parenti e amici, dal mondo scientifico e dalla comunità accademica.
Mi permetto di condividere anch’io con voi la mia breve esperienza “da bibliotecaria” con Sandro d'Amico. Circa tre anni fa, alcuni nostri docenti di teatro mi avevano comunicato l’intenzione di d’Amico di donare alla Sezione Spettacolo parte della sua ricca biblioteca personale. Per questo motivo ho avuto il piacere di parlare qualche volta al telefono con il Professore e l'ho incontrato tre volte di persona per qualche ora.
La prima volta Sandro d'Amico è venuto da noi in biblioteca in occasione del seminario "La sopravvivenza del teatro" tenuto da Eugenio Barba il 4 giugno 2007. La mia impressione immediata fu che tutti gli studiosi e uomini di teatro presenti lo guardassero con affettuosa riverenza, "come un grande vecchio". Nell'intervallo del seminario, ebbi l'occasione di parlare un po’ con lui dei libri che ci voleva donare e gli mostrai dove sarebbero stati collocati. D’Amico, con estrema cortesia, mi rivolse alcune domande: "Con quale sistema sarebbero stati catalogati i libri?" "Sarebbero stati accessibili in SBN?" "Quali erano i tempi per renderli disponibili agli utenti della biblioteca?". Si percepiva subito la sua profonda e vivace conoscenza delle biblioteche.
Dopo qualche tempo, d’Amico venne nuovamente, da solo, con un obiettivo preciso: voleva rendersi conto personalmente di cosa fosse utile donarci prima di fare elenchi e pacchi. Ed eccolo li', tra gli sguardi ammirati miei e di Silvia, quell’anziano signore che si aggirava energicamente tra gli scaffali dei libri di teatro per capire cosa era controproducente (nell'economia degli spazi di una biblioteca) donarci, cosa assolutamente non poteva mancare in quell'edizione e cosa sarebbe stato opportuno che avessimo anche in doppia copia ... la bozza di una carta delle collezioni in un batter d'occhio! Uno spettacolo. Mi ricordo la frase: "Quel libro o quell’altro magari lo tengo ancora un po' con me, mi venisse ancora la voglia di leggerli, ma poi vedo ... – e con determinazione – Ora ho capito cosa vi devo mandare!”.
E dopo qualche tempo effettivamente gli scatoloni arrivarono. Ognuno numerato e con il proprio elenco dettagliato in allegato. Già suddivisi tematicamente nelle scatole, i libri erano tutti in buone condizioni e con gli ex libris attaccati. È stato un piacere per noi iniziare a lavorarci.
E dopo qualche tempo effettivamente gli scatoloni arrivarono. Ognuno numerato e con il proprio elenco dettagliato in allegato. Già suddivisi tematicamente nelle scatole, i libri erano tutti in buone condizioni e con gli ex libris attaccati. È stato un piacere per noi iniziare a lavorarci.
La terza e ultima volta che ho visto d’Amico è stato il 27 ottobre 2008, giorno in cui la Biblioteca organizzò un piccolo incontro in suo onore come ulteriore ringraziamento per il gesto generoso. Anche allora, nonostante l’età, Sandro d'Amico tenne brillantemente la platea dei suoi colleghi docenti di teatro e di alcuni studenti con racconti, storie personali e aneddoti divertenti.
Al momento del congedo, mentre io lo ringraziavo nuovamente, d'Amico mi chiese "Ma se dovesse ancora servirmi qualche libro, posso prenderlo in prestito per un po'?" Quella domanda me la ricordo ancora, insieme di umana nostalgia e di amore e di rispetto per la biblioteca e il suo funzionamento.
Caro Professore sarà sempre con piacere che faremo “respirare” i suoi libri!
Grazie ancora per averci donato gli attrezzi del suo mestiere.
0 commenti:
Posta un commento